Claudio Beorchia

Artista


 

Claudio Beorchia nasce a Vercelli nel 1979.

Formatosi nell’ambito del Design e delle Arti Visive a Venezia e Milano consegue in seguito un dottorato in Scienze del Design.

I suoi lavori sono stati esibiti in Italia e all’estero (fra cui America Latina, Armenia, Cina, Croazia, Giappone, Grecia, Palestina, Russia, Slovacchia, Slovenia). Fra le sedi espositive: l’Hangar Bicocca e la Triennale di Milano, Palazzo Ducale a Genova, Villa Manin a Passariano, lo Swatch Art Peace Hotel a Shanghai, l’Accea a Yerevan, la Qattan Foundation a Ramallah. È stato artista in residenza in Italia, Albania, Bulgaria, Cina, Danimarca, Finlandia, Germania, Giappone, Olanda, Stati Uniti.

Fra i riconoscimenti: la Menzione Speciale al Premio Imagonirmia (Milano, 2018) e al Premio Fabbri (2017). Si è aggiudicato il Premio “Un’Opera per il Castello” del MiBAC-DGAAP (2015), per la realizzazione di una installazione permanente a Castel Sant’Elmo di Napoli e la vincita del Premio “U. Mastroianni” della Regione Piemonte (2012) per la realizzazione di una scultura per la piazza di Corio (Torino).

In ambito letterario è autore del romanzo “Neuro di Seppia” (Kellermann, Vittorio Veneto, 2010) e della raccolta di poesie sul paesaggio olandese “I Guardiani del Polder” (Cultureland, Amsterdam, 2017).
Artista eclettico, ricorre a molteplici media e linguaggi nella sua pratica artistica, spaziando dall’installazione alla fotografia, dalla scrittura agli interventi site specific.
I suoi lavori sono stati esposti in numerose occasioni sia in Italia che all’estero; è stato artista in residenza in Italia, in diversi paesi europei, Stati Uniti, Giappone e Cina.

A Bienno è arrivato nel maggio 2018 e ha lavorato ad una ricerca particolare che porta avanti da diversi anni: ritagliare i grafici economici dei quotidiani finanziari – una materia prima peculiare della società contemporanea – utilizzandoli per dar vita a collage.

Durante le settimane trascorse a Bienno si è concentrato su un progetto che porta avanti da diverso tempo: “Homo Infographicus”. Si tratta di una indagine sugli artefatti infografici sempre più presenti nella comunicazione contemporanea e sulle loro ripercussioni nelle attività e relazioni umane. Il progetto si sviluppa su due piani: uno più teorico, che riflette sulla natura e le peculiarità di questi artefatti comunicativi; e uno più pratico, con la realizzazione di collage (bidimensionali e tridimensionali) nei quali il materiale di partenza sono i grafici economici ritagliati dai quotidiani finanziari.

Mosso dalla vocazione artigianale e “manuale” di Bienno, si è dedicato soprattutto alla realizzazione di nuovi collage e ha dato vita ad una inedita serie di lavori, che risente dell’ambiente e delle caratteristiche distintive della Valcamonica. Ha creato infatti collage “primitivi”, che rimandano alle incisioni rupestri disseminate nella valle.

L’opera che ha donato a Bienno è un collage che ritrae i Santi Patroni della cittadina: Faustino e Giovita. Si tratta di un collage di dimensioni 30×21 cm, nel quale le figure dei Santi – ricavate come prassi dalle infografiche dei quotidiani finanziari – sono stati montati su cartoncino dorato.